Giovani e cani uniti in un percorso
simbiotico, un aiuto agli animali abbandonati e maltrattati ma
anche una possibilità di lavoro per i ragazzi. E' soprattutto
questo il progetto 'Generazione 4C', voluto dalla Fondazione
'Cave Canem', che ha fatto un bilancio dell'iniziativa a Napoli,
nella sede di Foqus nei Quartieri Spagnoli, cominciata a ottobre
scorso; con il coinvolgimento di 25 studentesse della scuola
superiore in un percorso per le competenze trasversali e per
l'orientamento, di 15 persone detenute in carcere in attività
trattamentali, di 9 giovani autori di reato in percorsi di messa
alla prova, di 5 giovani donne beneficiarie di una borsa lavoro,
e di 440 cani abbandonati. Oggi è stata anche inaugurata nella
Galleria Portacarrese di Foqus - con la partecipazione degli
enti sostenitori e con l'intervento di una rappresentanza dei
Carabinieri Forestali - la mostra interattiva "Dal buio alla
luce" dedicata al progetto "Generazione 4C"; l'iniziativa è
stata curata dai giovani beneficiari del progetto, ragazzi e
ragazze dai 17 ai 25 anni e sono stati proprio loro ad
accompagnare i visitatori durante le tappe dell'evento.
Un'esposizione di scatti in bianco e nero e a colori che
raccontano rispettivamente le miserabili condizioni di cani
vittime di maltrattamenti e costretti a vivere in canile e a
seguire il ritrovato equilibrio e l'adozione. Sempre attraverso
le fotografie dei momenti più significativi è stato narrato il
percorso di professionalizzazione dei giovani. A Foqus sono
state realizzate anche due installazioni di "Arte interattiva".
Ha detto l'avvocato Federica Faiella, presidente di Cave
Canem che ha sede a Roma: "L'evento di oggi serve per far
conoscere ai napoletani il nostro modo di occuparci degli
animali e, quindi, i modelli di co-progettazione che fanno bene
due volte: alle persone e agli animali. 'Generazione 4C' - ha
aggiunto - è un'evoluzione, la maturità del nostro modello di
co-progettazione perché permette di coinvolgere diverse utenze:
persone detenute, giovani autori di reato ma anche studenti
brillanti e motivati provenienti fa contesti non abbienti". Qual
è l'innovazione? "Che tutti si mobilitano per prestare servizi
qualitativamente elevati agli ultimi fra gli ultimi, cani e
gatti abbandonati che vivono in strada oppure costretti in
canili rifugio" ha affermato Faiella aggiungendo: "Il nostro
motto è 'Nessuno è irrecuperabile'; grazie al nostro team di
educatori cinofili che opera in tutta Italia, coordinato da
Mirko Zuccari, coinvolgiamo in percorsi di recupero i cani con
alterazioni comportamentali di rilievo",
Un progetto sostenuto con fondi di diversi privati. Raffaele
Petrone, amministratore di Fin Posillipo (Petrone Group), fra
gli altri, ha sottolineato: "Abbiamo sponsorizzato l'iniziativa
nell'ambito del bilancio ESG perché raccoglie una serie di temi
a noi cari come l'inclusività, le persone (anziani, bambini,
ragazzi) e anche gli animali". "Viviamo in un'area estremamente
complessa e l'imprenditore deve dare la speranza al territorio,
questo vogliamo fare. Ma bisogna rendere la città attraente per
le persone, per i manager, ad esempio". Un'esperienza che ha
entusiasmato i giovani. Lo hanno testimoniato, parlando con i
giornalisti, alcune studentesse dell'Istituto 'Gentileschi' come
Azzurra, 16 anni: "Siamo necessari gli uni per gli altri" ha
detto mentre Samantha, 17enne, ha aggiunto "Un lavoro? Credo sia
possibile; la mia empatia versoi cani si è ampliata".
Un'esperienza formativa che ci ha positivamente segnato" ha
evidenziato Miryam, 16 anni.
Dal canto suo Alberto Caronte, della Direzione di Foqus, ha
rimarcato: "Foqus è un progetto di rigenerazione urbana che si
basa sulla relazione. E i cani rappresentano la possibilità di
creare un percorso di emancipazione per i ragazzi proprio basato
sulla relazione".
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