/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Italia torna a Berlino, ma stavolta i paisà sono svizzeri

Italia torna a Berlino, ma stavolta i paisà sono svizzeri

A 18 anni dal mondiale, città colorata di rosso: 'Vinciamo noi'

BERLINO, 28 giugno 2024, 16:37

Redazione ANSA

ANSACheck
Mattia Zaccagni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattia Zaccagni - RIPRODUZIONE RISERVATA

A 18 anni da quel magnifico 'cielo azzurro sopra Berlino', con la vittoria ai rigori contro la fortissima Francia di Zidane, l'Italia torna a giocare nella città passata alla storia come baluardo tra est e ovest di un mondo ormai lontano nel tempo, quasi dimenticato, ma esistito davvero tra sofferenze e sogni di libertà.

A riavvolgere il nastro della memoria era stato proprio ieri l'eroe di Lipsia, Mattia Zaccagni, che parlando del suo gol alla Croazia all'ultimo secondo aveva evocato uno dei protagonisti di quel Mondiale fortunato, ovvero Alessandro Del Piero a proposito del parallelismo tra il gol qualificazione del laziale e il gol dell'ex bianconero a Dortmund nel 2006 contro la Germania.

"Alex è sempre stato il mio idolo anche se l'ho conosciuto davvero solo qualche giorno fa, prima di partire per la Germania. Poi - aggiunge l'attaccante azzurro - ci siamo sentiti ogni tanto prima e dopo le partite. E l'ho sentito la notte della partita, mi ha fatto i complimenti. Era molto contento per me. Sì, si somigliano molto quei due gol, direi proprio di sì".

 Tornando al presente ad una prima impressione sembra di rivivere le vigilie dei match contro Albania a Dortmund e Croazia a Lipsia, con una netta prevalenza dei tifosi avversari rispetto ai sostenitori azzurri. Le strade di Berlino si stanno colorando di rosso con l'arrivo di tanti e rumorosi tifosi rossocrociati con magliette rosse in evidenza e cappellini.
    Supporter elvetici che già cantano e fanno festa, ma poi come successo con i sostenitori albanesi e croati a festeggiare ed andare avanti alla fine sono stati quelli azzurri. "Battiamo l'Italia e andiamo a Dusseldorf - avvisa spavaldo Ghunter, pittoresco tifoso svizzero che sa anche qualche parola di italiano - siamo forti, vogliamo diventare la rivelazione di questo Europeo. Non abbiamo paura di nessuno".
    Da Berlino a Berlino sempre all'Olypiastadion che questo pomeriggio riabbraccerà la Nazionale italiana attesa nell'impianto berlinese, il più capiente di Euro 2024 con 71.000 posti, per la conferenza stampa della vigilia e la walk around dei giocatori. Il tutto 6.565 giorni dopo aver alzato la Coppa del Mondo. Dal quarto titolo Mondiale al quarto di finale in palio nella partita con la Svizzera di domani sera: cambia l'avversaria rispetto alla Francia di allora, cambia la competizione, resta un punto di contatto, Gigi Buffon, 18 anni fa protagonista indiscusso della finale e oggi capo della delegazione azzurra. Complessivamente sarà la decima partita che l'Italia gioca a Berlino, la settima all'Olympiastadion: il bilancio è di quattro vittorie, tre pareggi (compreso l'-1-1 firmato Zidane e Materazzi, con epilogo ai rigori) e due sconfitte. Per tornare all'ultima vittoria, bisogna riavvolgere la macchina del tempo e arrivare al 15 agosto 1936, 2-1 contro l'Austria in una gara valida per il torneo olimpico nella quale gli azzurri vinsero l'unica medaglia d'oro. Nelle 9 gare a Berlino l'Italia ha giocato in 4 stadi: oltre all'Olympiastadion, nel torneo olimpico scese in campo al Post Stadion (il più importante impianto della capitale fino al 1936) e al Mommsen Stadion (impianto intitolato al celebre storico); poi con la Germania Est al Walter Ulbricht Stadion (inaugurato nel 1951, ospitò diverse gare della DDR). 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza