Arriveranno la prossima
settimana, mercoledì 15 maggio, le previsioni economiche di
primavera della Commissione Ue: un appuntamento cruciale per gli
Stati europei per avere il quadro completo sull'aggiustamento
fiscale che dovrà scattare con il nuovo Patto di stabilità, dopo
aver ricevuto già il 22 aprile la stima di Eurostat su debito e
deficit pubblici a fine 2023. Le traiettorie di riferimento
della Commissione europea previste dalla nuova governance
economica, appena entrata in vigore, saranno comunicate agli
Stati il 21 giugno. Su quelle i Paesi europei dovranno poi
presentare per il 20 settembre dei piani pluriennali di spesa (a
4-7 anni).
I target, ha spiegato un portavoce dell'esecutivo
comunitario, rifletteranno "i fondamentali macrofinanziari"
degli Stati ed è già "prevedibile" un "aggiustamento maggiore"
non solo per i Paesi ad alto debito o deficit, ma anche per
quelli con "passività potenziali legate all'invecchiamento".
Insomma, è ben noto che la voce delle pensioni è un capitolo
importante della spesa pubblica, ma per la prima volta viene
evidenziato esplicitamente come un aumento atteso in futuro
della spesa per le pensioni - legato all'invecchiamento della
popolazione - comporterà sin d'ora un corrispettivo sforzo
fiscale maggiore per gli Stati con una popolazione più vecchia.
"E' lecito immaginare che ci sono Paesi, non un paio ma molti
di più, che entreranno in procedura" per disavanzo eccessivo con
il nuovo Patto, ha segnalato il commissario Paolo Gentiloni
ricordando l' "impennata della spesa pubblica" seguita a
pandemia e guerra in Ucraina. Eurostat ha registrato del resto
ben undici Paesi su 27 con un disavanzo pubblico oltre la soglia
limite del 3% a fine 2023 sulla quale valutare appunto la
procedura europea (sin dai primi report della Commissione sul
deficit eccessivo, attesi il 19 giugno, si terrà però conto dei
fattori rilevanti previsti dalle nuove regole come l'aumento
della spesa pubblica per la difesa). "Il ciclo economico è un
ciclo sul quale si può avere un certo ottimismo", ha tra l'altro
segnalato Gentiloni ricordando la "zavorra" posta dall'
"incertezza geopolitica".
Tornando al nuovo Patto, oltre all'invecchiamento, è atteso
anche un aggiustamento maggiore per chi ha "prospettive di
crescita più deboli nel medio termine e/o condizioni di
finanziamento più restrittive avranno un aggiustamento maggiore
per garantire finanze pubbliche sostenibili", ha aggiunto il
portavoce della Commissione. "Gran parte delle informazioni per
calcolare le traiettorie di riferimento sono già disponibili e
le restanti informazioni lo saranno nel corso del mese", ad
esempio con le previsioni di primavera. "Inoltre, le autorità
nazionali hanno a disposizione alcuni strumenti tecnici per
simulare quali saranno le probabili esigenze di aggiustamento".
Non è atteso che prima di venir comunicati agli Stati i target
del Patto vadano al vaglio dei commissari Ue: "La preparazione e
la trasmissione delle traiettorie di riferimento non necessitano
di una decisione del Collegio", ha spiegato il portavoce
dell'esecutivo. Su quelle comunque ci sarà un "dialogo tecnico"
per tutta l'estate quando gli Stati comunicheranno a Consiglio e
Commissione i piani di spesa saranno anche rese pubbliche le
traiettorie degli Stati.
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