"Auspichiamo che trovino riscontro
nell'emendamento del Governo al decreto legge Superbonus, le
dichiarazioni del sottosegretario all'Economia Federico Freni,
secondo le quali l'obbligo di spalmare in 10 anni l'utilizzo dei
crediti maturati per interventi superbonus viene limitato alle
spese sostenute nel 2024. In caso contrario, il Parlamento, in
sede di conversione del decreto, si assumerebbe la grave
responsabilità di ledere il principio del legittimo affidamento,
garanzia imprescindibile per ogni Stato di diritto". Questo il
giudizio di Confartigianato sugli ulteriori interventi
legislativi in materia di superbonus.
Secondo la confederazione di artigiani e piccole imprese "con
le ipotesi di rendere obbligatoria la dilazione in 10 anni dei
crediti del superbonus con effetto retroattivo, le imprese che,
legittimamente, hanno applicato ai propri clienti lo sconto in
fattura, vedrebbero venir meno i loro piani finanziari, con la
grave conseguenza che, pur vantando crediti nei confronti
dell'erario, sarebbero obbligate, comunque, a versare imposte e
contributi. Tale situazione determinerebbe inevitabilmente un
incremento delle situazioni debitorie non onorate e
l'applicazione delle conseguenti sanzioni".
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