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Stoltenberg: 'Per la pace servono più armi a Kiev'

Stoltenberg: 'Per la pace servono più armi a Kiev'

'L'Occidente faccia pagare a Cina aiuto a Mosca'

ROMA, 17 giugno 2024, 18:36

Redazione ANSA

ANSACheck
Stoltenberg © ANSA/EPA

Stoltenberg © ANSA/EPA

"Il cammino verso la pace in Ucraina passa per la consegna di nuove armi". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che fra qualche ora sarà ricevuto da Joe Biden alla Casa Bianca. "Può sembrare un paradosso, ma la via verso la pace passa attraverso più armi per l'Ucraina"

 "L'Occidente deve far pagare alla Cina l'aiuto alla Russia", nella sua aggressione contro l'Ucraina, ha affermato Stoltenberg. "Pechino non può avere tutto. Ad un certo punto, a meno che la Cina non cambi rotta, gli alleati dovranno imporre un costo. Ci dovrebbero essere delle conseguenze", ha detto.

 

 

 

Stoltenberg: 'La Nato discute lo schieramento di più armi nucleari'

La Nato è in trattative per schierare più armi nucleari di fronte alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina. Lo afferma il Telegraph citando un'intervista rilasciata al quotidiano britannico dal segretario generale dell'Alleanza nordatlantica Jens Stoltenberg, secondo cui la Nato deve mostrare al mondo il suo arsenale per inviare un messaggio diretto ai suoi nemici.

Dichiarazioni che sono finite subito nel mirino di Mosca: "Un'altra escalation della tensione", le ha definite il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Quello che Stoltenberg ha detto, chiaramente non concorda con la stessa dichiarazione di ieri (alla conferenza di Lucerna), che non tutti hanno firmato e che, se non erro, parla anche di inammissibilità di tale retorica", ha affermato Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Da parte sua il capo del servizio d'intelligence esterno russo, Serghei Naryshkin, ha affermato che Stoltenberg vuole "spaventare" Mosca, e ha invitato alla calma. Allo stesso tempo il Cremlino ha bocciato i risultati della conferenza di pace sull'Ucraina che si è svolta in Svizzera: "sono prossimi allo zero", ha commentato Peskov.

Il capo dell'Alleanza aveva rivelato al Telegraph che ci sono state consultazioni dal vivo tra i membri Nato sul ritiro dei missili dai depositi e sulla loro messa in stand-by. "Non entrerò nei dettagli operativi su quante testate nucleari dovrebbero essere operative e quali essere immagazzinate, ma dobbiamo consultarci su questi temi: questo è esattamente ciò che stiamo facendo", sono le parole di Stoltenberg al quotidiano britannico.

Nell'intervista Stoltenberg ha lanciato un duro avvertimento sulla minaccia proveniente dalla Cina, ha detto di aspettarsi che un governo laburista nel Regno Unito sia un fedele alleato della Nato e ha difeso nuovi piani per la consegna di armi all'Ucraina a provo di Donald Trump. Il segretario generale dell'Alleanza ha sottolineato che la trasparenza sul nucleare deve essere la pietra angolare della strategia della Nato per preparare il blocco nordatlantico a quello che ha descritto come un mondo più pericoloso. "La trasparenza aiuta a comunicare il messaggio diretto che noi ovviamente siamo un'alleanza nucleare - ha affermato Stoltenberg -. L'obiettivo della Nato è un mondo senza armi atomiche ma finché esisteranno tali armi rimarremo un'alleanza nucleare, perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi atomiche e la Nato no è un mondo più pericoloso".

Il segretario generale dell'Alleanza ha quindi avvertito che la Cina in particolare sta investendo massicciamente in armamenti moderni, compreso il suo arsenale atomico: Pechino vorrebbe arrivare a possedere 1.000 testate nucleari entro il 2030. "E questo significa che in un futuro non molto lontano la Nato potrebbe dover affrontare qualcosa che non ha mai affrontato prima, e cioè due potenziali avversari dotati di energia nucleare: Cina e Russia. Naturalmente ciò ha delle conseguenze", ha affermato Stoltenberg aggiungendo che gli Stati Uniti e i loro alleati europei stanno attualmente modernizzando i loro arsenali atomici.

Capo degli 007 russi: 'In futuro condizioni per pace più dure per Kiev'

Se la "proposta di pace" del presidente russo Vladimir Putin all'Ucraina sarà respinta, Kiev dovrà affrontare in futuro condizioni "più difficili e dure" per arrivare alla fne delle ostilità. Lo ha detto il capo del servizio di intelligence esterno russo, Serghei Naryshkin, in un'intervista alla Tass.

 

"Le prossime condizioni con le quali potrà essere raggiunta la pace e potrà essere firmato una qualche sorta di accordo di pace saranno più difficili e dure per l'Ucraina", ha risposto Naryshkin a una domanda sull'argomento.

La scorsa settimana Putin ha posto come condizioni per un cessate il fuoco e l'avvio di negoziati il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) parzialmente controllate dalle truppe russe e l'impegno ufficiale di Kiev a non aderire alla Nato. Secondo il presidente russo le trattative dovrebbero poi portare anche alla cancellazione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia.

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