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Tensioni e scontri a corteo Roma, almeno sei feriti

Tensioni e scontri a corteo Roma, almeno sei feriti

Dopo Roccella, contestato Valditara. Atenei, tornano le tende

ROMA, 10 maggio 2024, 19:57

di Maria Elena Marsico e Valentina Roncati

ANSACheck

Tensione a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Volevano raggiungere l'Auditorium di via della Conciliazione, a Roma, dove si stavano svolgendo gli Stati generali della natalità, dove ieri è stata contestata la ministra Roccella e oggi è intervenuto Papa Francesco: così, dopo aver lasciato la facoltà di Scienze politiche della Sapienza che avevano occupato nella tarda serata di ieri, collettivi liceali, come Aracne, universitari, come Zaum, e realtà transfemministe provenienti da tutta Italia si sono radunati a piazzale degli Eroi.

Ma il corteo, una volta giunto in via Leone IV, si è scontrato con le forze della polizia che ne voleva impedire la deviazione dal percorso stabilito: avrebbe dovuto, infatti, raggiungere piazza Cavour. Nei momenti di tensione che ne sono seguiti, almeno sei persone sono rimaste ferite: sicuramente due studentesse - a detta dei ragazzi qualcuno di più - una giovanissima alla testa, una ragazza su un fianco - e quattro poliziotti. Un sedicenne è stato invece trattenuto e diversi partecipanti al corteo lo hanno raggiunto nei pressi della questura per portagli solidarietà.

 

È stata una mattinata difficile, per la capitale, quella di stamane nel quartiere Prati, a due passi dal Vaticano. I ragazzi, circa 250, alcuni giovanissimi, poco dopo essere scesi in strada dietro a uno striscione viola con una scritta contro gli Stati generali della Natalità e 'per un'altra educazione', hanno bruciato il programma 'Educare alle relazioni' del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che più tardi ha commentato: "Mi risulta che volessero impedirmi di parlare quando, su tutti i giornali, oggi era annunciato che non avrei partecipato. Se ci pensate è abbastanza comico". Dopo le tensioni con la polizia, la manifestazione è ripartita da via Leone IV e ha percorso viale Giulio Cesare, terminando a piazza Cavour. "Siamo ripartiti dopo che i ragazzi sono stati tutti portati via con l'ambulanza, non volevamo lasciare solo nessuno", ha detto Mattia, manifestante liceale.

 

"Dobbiamo rimanere compatti e uniti - ha aggiunto un'altra ragazza al microfono - I nostri compagni si sono presi le manganellate per tutti noi ma dobbiamo rimanere compatti e in tanti". Contro gli scontri si sono pronunciati esponenti Avs e del Pd mentre altri della maggioranza hanno accusato i manifestanti di 'squadrismo rosso'. "Sono immagini preoccupanti che non fanno onore alla Capitale d'Italia", ha commentato il deputato Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd alla Camera e segretario di Demos mentre al contrario per il sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti è "grave ed insensato" aver bruciato il programma "educare alle relazioni" "ideato - ha ricordato - proprio con lo scopo di educare i ragazzi e le ragazze al rispetto".

E mentre alla facoltà di Scienze Matematiche de La Sapienza si è tenuta, presente il preside Riccardo Faccini, l'ex preside Vicenzo Nesi, docenti, studenti e dipendenti, una lunga assemblea informale aperta a tutti, nella quale c'è stato un confronto sulle possibili modalità di presa di posizione della comunità accademica sul conflitto in Palestina, gli studenti pro Gaza e dei collettivi si sono accampati con le tende nel cortile centrale dell'Università Statale di Milano per la 'Intifada studentesca' e hanno piantato un piccolo ulivo nel giardino come "atto di liberazione". A Napoli invece gli studenti, partiti in corteo dalla sede di Lettere della Federico II, dove si sono accampati da giorni con le tende a sostegno della causa palestinese, hanno raggiunto piazza Bovio dove, davanti alla sede di una società israeliana di navigazione e logistica, hanno dipinto sulla strada la grande scritta con vernice bianca. E tende per manifestare solidarietà alla Palestina sono state piantate stamani da studenti anche nel cortile del Palazzo del Bo, sede dell'ateneo di Padova. A Roma invece "contro la repressione" i giovani si rivedranno domani per un presidio statico alle 14,30 in piazza Barberini.


   

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